Come e quando tornerà Cristo? – il Principio di Unificazione (dott. Tyler Hendricks)
COME E QUANDO TORNERÀ CRISTO? In questa puntata, il dott. Tyler Hendricks affronta il tema del ritorno di Cristo. Analizzando importanti precedenti biblici del “ritorno” e la storia provvidenziale nel suo complesso, il dott. Hendricks spiega come e quando tornerà Cristo.
Ecco il quarantesimo video della serie sul Principio di Unificazione, realizzata dal dott. Tyler Hendricks. Il dott. Hendricks è stato presidente del Seminario Teologico dell’Unificazione (UTS) a New York City, dal 2000 al 2010.
Bentornati alla Strada della Felicità, un’introduzione al Principio di Unificazione. Sono il presentatore, dott. Tyler Hendricks.
Le battaglie che combattiamo oggi nel mondo sono intrise di paura, odio e ignoranza, che chiamano alla coercizione, e che ostacolano il mondo di vera pace, libertà e vero amore. Dobbiamo assolutamente vincere questa battaglia di idee e di cultura, mettendo in pratica la parola vivente di Dio. Il Signore del Secondo Avvento ci mostrerà la verità e lo spirito per vincere questa guerra. Ma questo ci porta ad una domanda millenaria: come riconosceremo il Signore? Non è affatto una domanda semplice a cui rispondere.
Gesù disse che la venuta del Figlio dell’uomo sarà come un lampo e continuò dicendo «Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa» [Mt 24:27-36]. Egli disse che sarebbe venuto come un ladro nella notte [1Tess 5:2; Ap 3:3]. Molti cristiani hanno cercato di prevedere quando, come e dove Gesù sarebbe tornato, poiché è scritto, in Amos 3:7, che Dio non fa nulla senza rivelare i suoi segreti ai suoi servi, i profeti.
È chiaro che Dio rivelerà la venuta del Signore ai credenti che vivono nella luce [1Tess 5:4-5]. Al tempo di Gesù, Dio rivelò la sua venuta a Giovanni Battista e alla sua famiglia, ai tre magi dall’Est, a Simone e Anna e ai pastori che vegliavano nella notte [Lc 1-2]. Siamo anche noi come quei pastori, e cominciamo dalla domanda: quando tornerà il Cristo?
Dal punto di vista della provvidenza di restaurazione, Gesù verrà alla conclusione del periodo di restaurazione di duemila anni che mostra sorprendenti paralleli con il precedente periodo di duemila anni.
Secondo questo schema di paralleli, alla fine della Prima guerra mondiale si concluse il periodo di 400 anni di preparazione alla seconda venuta di Cristo. Se sommiamo tutti i periodi dei paralleli, il totale risulta 1930. Quindi, tra il 1917 e il 1930 si troverebbe il momento stabilito da Dio dell’inizio dell’era del Secondo Avvento di Cristo.
In che modo tornerà Cristo? Persino oggi, alcuni credono che egli tornerà sulle nubi. L’origine di questa credenza si trova nel libro dell’Apocalisse, nel versetto che riporta “Ecco, egli viene sulle nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui”. Ma, Cristo verrà letteralmente sulle nubi? È difficile credere che qualcosa di così fantasioso possa accadere nella vita reale. Il senso comune suggerisce alle persone di abbandonare queste credenze e così spesso le persone perdono fede.
Analizziamo ora insieme un importante precedente biblico.
Vediamo questo versetto nell’Antico Testamento, in cui Daniele profetizzò “ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d’uomo” [Da 7:13]. Uno simile a un figlio d’uomo si riferisce direttamente alla venuta del Messia, Gesù. Tuttavia, Gesù, che secondo questa profezia doveva venire sulle nubi, nacque da una donna.
Vediamo un altro precedente biblico. Malachia profetizzò che Elia sarebbe venuto prima del giorno del Signore [Mal 4:5]. Tutti sapevano che Elia era asceso al cielo in un carro di fuoco, e perciò si aspettavano che sarebbe tornato dal cielo allo stesso modo. Elia però tornò quale Giovanni Battista [Mt 11:14]. Giovanni Battista non venne sulle nubi, nacque sulla terra quale figlio di Zaccaria [Lc 1:13]. Perciò, considerando i precedenti della nascita di Gesù e della seconda venuta di Elia quale Giovanni Battista, capiamo che le profezie bibliche della venuta sulle nubi sono metaforiche, non letterali.
D’altra parte, ci sono versetti nella Bibbia riguardanti la venuta di Cristo in carne ed ossa, versetti che hanno senso solo nell’ottica di una venuta fisica del Messia.
Nella seconda lettera di Giovanni [2Gv 1:7] è scritto: “Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo.” Il versetto afferma che persino a seguito della vita di Gesù, alcuni negavano fosse venuto in carne ed ossa. La tendenza a spiritualizzare il Messia è molto forte, ma non ci deve indurre a credere alle profezie delle nubi. Altri versetti riportano che Gesù affronterà grande sofferenza alla sua Seconda Venuta.
Come al tempo di Noè, il mondo lo ignorerà. Luca 17:25, riportando le parole di Gesù, dice: “Ma prima bisogna che egli soffra molte cose, e sia respinto da questa generazione. Come avvenne ai giorni di Noè, così pure avverrà ai giorni del Figlio dell’uomo”, in riferimento al suo ritorno.
Se il Signore venisse davvero sulle nubi di fronte al mondo intero, come potrebbe dover soffrire ed essere ignorato? Ciò che Gesù disse ha senso solo considerando il ritorno di Cristo nella carne. Perché Gesù disse che avrebbe sofferto e che sarebbe stato ignorato al suo ritorno? Egli previde questo poiché alla sua prima venuta incontrò sofferenza, mancanza di fede e persecuzione. La seconda venuta non avverrà sulle nubi, con trombe di gloria. Invece, poiché verrà in carne ed ossa, segretamente, come un ladro, egli diede avvertimento che il mondo lo avrebbe fatto soffrire.
Luca 18:8 dice “Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” Mentre ci avviciniamo alla fine degli Ultimi Giorni e il numero di credenti di vera fede aumenta, questi certamente accoglieranno vivamente il Signore che ritorna sulle nubi. Perché allora Gesù dubitò della fede che avrebbe trovato sulla terra? Di nuovo, questa domanda di Gesù non ha senso nel caso di un suo ritorno sulle nubi. Egli sapeva che sarebbe tornato come uomo in carne ed ossa, che le persone non avrebbero riconosciuto.
Analizzando la questione dal punto di vista del principio di creazione, gli esseri umani sono formati da un sé fisico e da un sé spirituale. La caduta avvenne spiritualmente e fisicamente. Quindi, abbiamo bisogno non solo di salvezza spirituale, ma anche di salvezza fisica.
Gesù, che viene come salvatore, viene per dare rinascita spirituale e fisica. Quindi, non può venire solamente in spirito. Deve nascere come essere umano in carne e spirito. Deve venire quale vero genitore per restaurarci spiritualmente e fisicamente.
Se Gesù non fosse stato crocifisso, ovvero, se il Giudaismo e le autorità lo avessero accettato e servito, non ci sarebbe stato bisogno di una seconda venuta. L’Antico Testamento non parla affatto di una seconda venuta del Messia. Ma nessuno ascoltò Gesù ed egli fu crocifisso. Gesù resuscitò in spirito per dare la salvezza spirituale, riunire i suoi discepoli dispersi e consegnare loro le chiavi del regno spirituale. Infine, disse loro che sarebbe tornato presto. Quindi, il Signore deve tornare nella carne, proprio come alla sua prima venuta.
Inoltre, l’espiazione è possibile solo attraverso il corpo fisico, sulla terra. Gesù portò salvezza spirituale agli individui, ma per restaurare il nostro sé fisico deve tornare nella carne e restaurare il matrimonio e la vita familiare. Gesù non può restaurare gli esseri umani macchiati dal peccato originale venendo solo in spirito. Gesù è apparso in spirito numerosissime volte per duemila anni. Gesù continua a visitare le persone in spirito. La seconda venuta si riferisce alla sua nascita come persona sulla terra.
Allora, qual è il significato della profezia della venuta del Signore sulle nubi? Vediamolo insieme.
Le nuvole si formano quando l’acqua evapora e si leva nell’atmosfera. Nella Bibbia, l’acqua indica gli esseri umani caduti [Ap 17:15] oppure moltitudini di persone, mentre le nuvole indicano una dimensione e un amore più elevati. Il cielo indica il regno di Dio, anche se questo non si trova in orbita attorno alla terra o nello spazio. Lo chiamiamo cielo perché è elevato. Venire sulle nubi indica quindi che il Signore verrà quale figura centrale, circondato da una moltitudine di fedeli, le persone con Dio al centro.
Questa è un’affermazione cruciale. Quando ero un adolescente, c’era un poster di Gesù che camminava in una chiesa durante una messa e tutte le persone nelle panche lo evitavano, guardavano altrove e si sentivano a disagio. A questo punto sorge una domanda: se fossimo vissuti a Gerusalemme quando Gesù era sulla terra, lo avremmo riconosciuto? Avremmo dato ogni cosa per seguirlo? Se è vero che Gesù tornerà come dice la Bibbia, questa generazione dovrà rispondere a questa domanda. Grazie per l’attenzione, che Dio possa guidare tutti noi.