Giovanni Battista e la seconda venuta di Elia – il Principio di Unificazione (dott. Tyler Hendricks)
Ben ritrovati alla nostra serie sul Principio di Unificazione. Sono il vostro presentatore, il dott. Tyler Hendricks.
Abbiamo visto nell’ultimo episodio che Gesù venne per renderci perfetti e per portare il Regno di Dio. Ma egli fu respinto e siamo ancora peccatori e viviamo in un mondo pieno di sofferenza. Certamente non desideriamo respingere Gesù quando ritorna.
In questo episodio esamineremo la relazione tra Gesù e Giovanni Battista. Giovanni Battista era un grande guida religiosa in Israele al tempo di Gesù. Egli era anche il cugino maggiore di Gesù. Per capire Giovanni, dobbiamo prima approfondire le aspettative religiose dei giudei.
Ben ritrovati alla nostra serie sul Principio di Unificazione. Sono il vostro presentatore, il dott. Tyler Hendricks.
Abbiamo visto nell’ultimo episodio che Gesù venne per renderci perfetti e per portare il Regno di Dio. Ma egli fu respinto e siamo ancora peccatori e viviamo in un mondo pieno di sofferenza. Certamente non desideriamo respingere Gesù quando ritorna. Quindi, possiamo trarre beneficio da ciò che ci rivela la Bibbia riguardo all’importanza cruciale dell’accettazione di Gesù.
In questo episodio esamineremo la relazione tra Gesù e Giovanni Battista. Giovanni Battista era un grande guida religiosa in Israele al tempo di Gesù. Egli era anche il cugino maggiore di Gesù. Per capire Giovanni, dobbiamo prima approfondire le aspettative religiose dei giudei.
L’antico testamento si conclude con il Libro di Malachia, scritto attorno al 431 a.C. Malachia, in questo libro, profetizzò che il profeta Elia sarebbe tornato. Egli scrisse: “Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del Signore, giorno grande e terribile.” Questo è Malachia 4:5. Quindi, il popolo giudeo credeva che Elia sarebbe venuto prima del Messia. Chi era Elia?
Dobbiamo andare ancora più indietro. Durante il periodo dei regni divisi del Nord e del Sud, Elia sconfisse i profeti di Baal sul monte Carmelo, con il potere di Dio. Ciò è riportato Primo Libro dei Re, capitolo 18.
In seguito, Elia fuggì da una regina malvagia e ascese al cielo in un turbine, prima che potesse completare la sua missione divina, che passò ad Eliseo. [2Re 2]
Ma Malachia disse che Elia sarebbe tornato, per aprire la strada al Messia. I giudei credevano a questa profezia, come credevano in tutte le scritture, e speravano ardentemente nella venuta del Messia. Ma, dobbiamo sapere che attendevano con ardore anche la venuta di Elia.
Tuttavia, prima che ci fosse alcun segno della venuta di Elia, Gesù improvvisamente comparve e proclamò di essere il Messia. Quindi, non c’è da sorprendersi che la proclamazione di Gesù disorientò tutta Gerusalemme in confusione. Ai discepoli di Gesù fu domandato di Elia. Vediamo Matteo 17[:10].
I discepoli vennero da Gesù e gli chiesero “«Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?»”
Gesù rispose che Giovanni Battista era l’Elia che le persone stavano aspettando. Questo è scritto in Matteo 11[:14] e Matteo 17[:13].
Ora, in contraddizione con ciò che Gesù disse, Giovanni Battista negò di essere Elia, come leggiamo dal vangelo di Giovanni 1:21.
Gli scribi giudei credettero in Giovanni Battista, non a Gesù.
Gesù non era istruito e d’improvviso apparve e fece grandi affermazioni senza apparente fondamento. Chiamò se stesso “il Signore del Sabato” anche se infranse le leggi del Sabato [Mt 5:17]
I discepoli di Gesù erano semplici pescatori, collettori di tasse, persino prostitute, peccatori, con i quali mangiava e beveva. [Mt 11:19]
Gesù dichiarò di essere uguale a Dio [Gv 14:9] e che nessuno può entrare in cielo se non per mezzo di lui [Gv 14:6]. Perciò, agli occhi dei giudei che seguivano la legge del vecchio testamento, le parole e le azioni di Gesù apparivano come un oltraggio a Dio.
Perciò, non ci sorprende che le guide del Giudaismo lo rimproverassero e lo deridessero e lo accusassero persino di essere posseduto dal demonio [Mt 12:24]
D’altra parte, Giovanni Battista era nato da una famiglia importante; egli era il figlio di Zaccaria, un sommo sacerdote [Lc 1:9-66] I miracoli e i segni che avevano accompagnato il concepimento e la nascita di Giovanni erano ben noti e avevano meravigliato tutta la Giudea.
Inoltre, Giovanni condusse una vita di fede e disciplina esemplare nel deserto, vivendo di locuste e miele selvatico. [Lc 3:15; Mt 3:4]. Giovanni era colto ed era noto per la sua predicazione che esortava con forza al pentimento e aveva migliaia di seguaci. Alcuni ritenevano persino che potesse essere il messia.
Quindi, considerando queste circostanze, per le persone del tempo di Gesù, senza dubbio la parola di Giovanni Battista aveva più credibilità rispetto a quella di Gesù.
Poiché credevano in Giovanni, considerarono le parole di Gesù una menzogna, allo scopo di sostenere la dubbia dichiarazione che egli era il Messia. Di conseguenza, Gesù fu considerato un impostore. I devoti giudei, credendo alla profezia di Malachia secondo cui Elia sarebbe tornato prima del messia, non potevano far altro che non credere in Gesù.
Facciamo un’ulteriore analisi di Giovanni. L’angelo Gabriele parlò a Zaccaria di Giovanni, Zaccaria era il padre di Giovanni.
L’angelo disse a Zaccaria: «egli andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto». Questo si trova in Lc 1:17.
Ora, prima che la situazione precipitasse, Giovanni disse «Io sono la voce di uno che grida nel deserto: “Raddrizzate la via del Signore”, come ha detto il profeta Isaia» [Gv 1:23] Quindi, secondo questi versetti biblici, Giovanni Battista venne davvero come Elia ed egli lo sapeva e suo padre lo sapeva, per preparare la strada al messia.
Ora, se Giovanni Battista avesse compiuto la sua missione di unirsi a Gesù, dandogli tutto il suo sostegno, Gesù sarebbe morto sulla croce? No! Gesù avrebbe realizzato la volontà di Dio senza la sofferenza della croce.
Egli sarebbe stato il Consigliere ammirabile, Dio potente, il principe della pace, il cui regno avrebbe goduto di pace e giustizia eterne.
Tutte le profezie del signore della gloria si sarebbero avverate.
Se Giovanni Battista avesse testimoniato di Gesù E avesse ascoltato Gesù E fosse diventato il suo primo discepolo, portando tutti i suoi seguaci a Gesù, e avesse collaborato con il tempio di Gerusalemme e le guide religiose di Israele, la provvidenza di Dio sarebbe stata realizzata a quel tempo.
Dio rivelò a Giovanni chi era Gesù, ma Giovanni trascurò la rivelazione e si allontanò da Gesù. Egli iniziò a predicare contro il re. Giovanni Battista criticò fortemente il matrimonio illecito di Erode Antipa. Per questo motivo, fu imprigionato e infine giustiziato.
In prigione, Giovanni cercò di risolvere i suoi dubbi, mandando i suoi discepoli da Gesù, per chiedere «Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?» Mt 11:3
Gesù fu molto offeso, ma rispose in maniera indiretta che egli era davvero il Messia. «Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi recuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri. Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!» [Mt 11:4-6]
Gesù continuò ad affermare che Giovanni era Elia e concluse “In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista; eppure il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.” [Mt 11:11]
Giovanni Battista era la figura centrale preparata, che aveva il compito di spianare la strada per Gesù. Era una grande guida religiosa. Ma Giovanni non si unì a Gesù e, poiché egli non credette in Gesù e non lo sostenne quale messia, Gesù dovette percorrere il suo cammino da solo, completamente esposto all’opposizione dell’istituzione religiosa, e infine morire sulla croce.
Di conseguenza, la mancanza di fede di Giovanni Battista, il suo fallimento nel guidare i suoi discepoli ad unirsi a Gesù, divennero la maggiore causa della morte di Gesù sulla croce. Abbiamo visto come la mancanza di fede di Giovanni Battista in Gesù portò così tanta sofferenza a Gesù e a tutta l’umanità da allora.
La lezione è che non serve colpevolizzare Giovanni. E nemmeno le persone del tempo; non è semplice riconoscere il Messia. Invece, dobbiamo studiare la realtà di Gesù, cosa fece di lui il Messia, come possiamo diventare come lui e come riconoscerlo al suo ritorno.
In una delle prossime presentazioni, vedremo in maniera più profonda il significato della salvezza attraverso la croce, ma prima, vedremo cosa accade dopo la crocifissione, ovvero la resurrezione. Diamo una visione molto realistica, che troverete interessante.
Grazie per l’attenzione, che Dio vi benedica.