Riflessioni sul corso HARP – dicembre 2016
Milano
Domenica 22 gennaio 2017, nel nostro centro di Milano, si è tenuto lo Youth Sunday Service, il servizio domenicale tenuto dai giovani della nostra comunità. Per l’occasione sono venute alcune famiglie provenienti da altre città (Padova, Bergamo, Brescia e Novara) e alcune persone dalla Svizzera. Si è creata davvero una bella atmosfera. L’evento è stato guidato da Olga.
Il messaggio centrale del servizio sono state le testimonianze dei ragazzi che hanno partecipato all’ultimo corso HARP, svoltosi a Colle Mattia (Roma) dal 27 dicembre al 2 gennaio. Il corso HARP è un programma per studenti delle scuole superiori, con scopo educativo riguardo alla fede e allo sviluppo del proprio carattere. Quest’anno il motto del corso è stato “Là dove osano i Giganti”.
La prima testimonianza è stata di Nausika, proveniente dalla Comunità di Padova, che ha posto l’attenzione su ciò che è successo dopo il corso, tornando a casa. Dovendo tornare a scuola, si è trovata in un ambiente molto diverso da quello del corso e si sentiva molto a disagio. Ciò l’ha spinta a pregare Dio, per capire come dovesse comportarsi, quale scopo dare alle sue giornate. Poi rileggendo le esperienze passate al corso nel suo diario ha trovato la risposta: dare a tutte le persone lo stesso amore che ha ricevuto durante il corso.
Dopo di lei, un altro ragazzo ha condiviso la sua testimonianza. Samuele, della comunità di Milano, ha raccontato di come, a seguito del corso, abbia realizzato che non dobbiamo considerare le persone che non credono nei nostri stessi ideali come persone “esterne”, ma come parte di noi stessi. E’ facile stare bene e volersi bene tra di noi, ma dobbiamo amare anche tutti gli altri.
Anche Samuele ha capito l’importanza di amare gli altri.
La terza persona è stato Heartman, un ragazzo della comunità di Brescia. Heartman ha avuto l’opportunità di essere team leader, di essere perciò in una posizione di responsabilità rispetto ad alcuni ragazzi durante il corso.
“All’inizio non è stato facile, perchè ti trovi a guidare persone più giovani, devi prendere l’iniziativa. Una delle belle cose dell’HARP è che tutti abbiamo caratteristiche diverse: la personalità, gli hobby, la cultura, ecc. Questa è una grande fortuna. Ogni corso ti aiuta a crescere, ogni corso ti porta qualcosa di nuovo, un cambiamento interiore.”
Non esistono corsi uguali. Il corso lo ha cambiato e Heartman spera di mantenere questo spirito per tutto l’anno.
L’ultima partecipante al corso a parlare è stata Atsumi, della comunità di Bergamo. Lei ha parlato inizialmente del perchè ha voluto partecipare al corso. Come persona, Atsumi cerca sempre di programmare le sue giornate, trovarne uno scopo. Tuttavia, dopo aver conseguito il diploma lo scorso anno, le sue giornate hanno perso di scopo. Il suo atteggiamento verso la vita è diventato svogliato. Quando ha saputo del corso HARP, non aveva intenzione di partecipare, ma ha riflettuto finché si è decisa. Si è data come obiettivo quello di ritrovare se stessa, la felicità che una volta aveva, imparare a buttarsi nelle situazioni senza che sia tutto programmato. Durante il corso si è resa conto che era in grado di ispirare le persone, anche se lei si sentiva la prima ad essere piena di limiti e difficoltà. Dopo la scuola non faceva nulla durante le sue giornate, perchè non trovava uno scopo. Ma avrebbe potuto comunque svegliarsi alla mattina con l’obiettivo di migliorare se stessa e dare un esempio agli altri. Era troppo impegnata a trovare un lavoro o pensare all’università. Basta poco per dare qualcosa agli altri, per cambiare la giornata di qualcuno. Potrebbe bastare dare ascolto alle persone, dire qualche bella frase. La felicità è dentro di noi, dobbiamo accendere la lampadina della felicità. La vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo.
In seguito alla testimonianze, Godwin, direttore del corso, ha condiviso alcuni pensieri:
“L’HARP è come un incubatore, un posto sicuro in cui possiamo crescere. Poi però la crescita si vede nella vita quotidiana, che è il “vero corso”. Nella quotidianità non ci troviamo a sentire così tanto amore intorno a noi, ma l’HARP ci permette di vedere che è possibile costruire qualcosa di veramente positivo.”
Godwin ha anche spiegato il motto dei corso “Là dove osano i Giganti”. I Giganti sono tutti i partecipanti del corso, ma anche Dio e i Veri Genitori, i nostri genitori. Dobbiamo coltivare il rapporto con i nostri giganti, in particolare con i nostri genitori. I nostri giganti sono le nostre radici e queste radici devono diventare sempre più solide.
Noi siamo la famiglia dei Veri Genitori in Italia e l’HARP è davvero una grande famiglia.
Roma
Domenica 8 Gennaio 2017 è stata dedicata alle testimonianze dei giovani che, verso la fine di Dicembre, hanno partecipato al corso invernale dell’Harp, tenutosi nella nostra sede di Colle Mattia, Roma. A parlarci delle loro esperienze sono stati: Viktoria Rizzi, Valerio Tammiso, Josè Preciutti, Amos Galasso, Daniela Calì, Giulio e Agostino Arcadi. Il corso è stato molto apprezzato dai ragazzi, che hanno raccontato di come è stato bello condividere aspetti della propria vita e rafforzare i rapporti con gli altri, creando un’atmosfera di vera unità. Tramite diverse attività di riflessione e condivisione tutti hanno avuto la possibilità di aprire il proprio cuore e conoscere quello degli altri e dimostrare loro affetto. Oltre a questi momenti, il corso è stato caratterizzato dalle attività sportive che puntavano molto sul sostenersi a vicenda e fare gioco di squadra; grazie al supporto degli altri e il pensare al bene collettivo ogni ragazzo è stato incoraggiato a dare il meglio di sé. I ragazzi hanno potuto imparare molto l’uno dall’altro grazie a questa esperienza e sono determinati a mantenere le amicizie acquisite durante quella settimana. Da queste testimonianze, si è potuto capire quanto sia importante per i giovani avere l’opportunità di ritrovarsi per crescere e divertirsi insieme, affrontare tematiche importanti con la guida di ragazzi più grandi, imparando anche da esperienze di vita altrui e creando buoni legami.
Padova
Il 15 gennaio 2017 è stato organizzato da parte dei giovani di Padova il primo sermone dell’anno dal titolo “Discovering”, offerto da Elena Chirulli. A guidare il servizio domenicale è stato Vittorio Segato che, dopo aver dato il benvenuto, ha invitato Flora Grassivaro a dare il messaggio di benvenuto. Flora ha accennato ad un discorso del Rev. Sun Myung Moon durante l’Ocean Church nel quale spiegava che anche se in superficie l’oceano è soggetto a tempeste, in profondità i pesci riescono comunque a nuotare tranquillamente. In questo modo Flora ci ha augurato di poter vivere una vita pacifica e serena nonostante le difficoltà che essa può presentare. Dopo i canti e il momento di riflessione, Elena è stata accolta per offrire il messaggio introduttivo dal titolo “Discovering”.
“La parola fa riferimento alle scoperte che si possono fare durante un viaggio che ci procura nuovi insegnamenti e nuove visioni di vita. Dopo un viaggio c’è però anche il ritorno. E’ questa la vera sfida: il non adagiarsi nella routine giornaliera che possiamo chiamare “Divano-Felicità”, metafora che indica un luogo da cui è difficile alzarsi perché comodo e sicuro e che, senza troppe problematiche, ci assicura un riparo dalle eventuali sconfitte che la vita potrebbe riservarci. Resta a noi la responsabilità di alzarci e uscire da questa zona comfort per cambiare le cose e per rendere il mondo un posto migliore dal momento che esso ha bisogno di giocatori in campo e non di persone che si limitano a guardare.”
Elena ha concluso spiegando l’importanza di essere campioni, ovvero di essere protagonisti della propria vita vivendo ogni giorno per il bene degli altri.
Dopo il suo messaggio, Elena ha lasciato spazio a Nausika e Erik Celnikasi, Aurora Fluckiger , Rebecca Stoica , Beatrice Berto, Davide Chirulli e Nicolò Vaianella per dare le testimonianze dei corsi Harp da cui sono tornati. Da queste sono emerse tante belle riflessioni e rivelazioni personali ma la cosa che ha accomunato tutti in questa esperienza è stato il sentire tanto amore durante le giornate. Tutto ciò creato un forte unità tra i partecipanti emersa non solo durante lo sport ma anche durante le attività più interiori. Le testimonianze hanno dimostrato quanto Dio sia davvero vicino a tutti noi e quanto il suo amore emerga soprattutto durante queste esperienze. I ragazzi hanno inoltre descritto l’Harp come un luogo dove si può davvero imparare come migliorare se stessi ma soprattutto la nostra vita una volta tornati a casa, perché è proprio lì che tutti gli insegnamenti ricevuti al corso possono essere attuati concretamente.