La predestinazione della volontà di Dio e degli esseri umani – il Principio di Unificazione (dott. Tyler Hendricks)
LA PREDESTINAZIONE DI DIO E DEGLI ESSERI UMANI. Dio desidera portare tutti nella sua grande famiglia quali suoi figli, nella dimensione del vero amore assoluto, il regno dei cieli. Ora, potremmo chiederci, in che misura tutto questo è garantito? Dio pianifica tutto? O tutto dipende da me? Il che vuol dire che potrebbe non funzionare e che niente si realizzerà per certo? Questo è il tema della predestinazione, di cui parleremo in questa puntata.
Ecco il diciassettesimo video della serie sul Principio di Unificazione, realizzata dal dott. Tyler Hendricks. Il dott. Hendricks è stato presidente del Seminario Teologico dell’Unificazione (UTS) a New York City, dal 2000 al 2010.
Ben ritrovati alla nostra serie di presentazioni sul Principio di Unificazione, la Strada della Felicità. Sono il presentatore, dott. Tyler Hendricks. Nell’ultima puntata abbiamo visto che Dio desidera portare tutti nella sua grande famiglia quali suoi figli, nella dimensione del vero amore assoluto, il regno dei cieli. Ora, potremmo chiederci, in che misura tutto questo è garantito? Dio pianifica tutto? O tutto dipende da me? Il che vuol dire che potrebbe non funzionare e che niente si realizzerà per certo? Questo è il tema della predestinazione, di cui parleremo in questa puntata.
I Cristiani sono divisi tra il credere nel libero arbitrio e nella predestinazione. Tutti concordano che il potere della salvezza viene da Dio, ma hanno dei punti di vista diversi.
Il pensiero del libero arbitrio – chiamato un tempo Arminianesimo – sostiene che Dio dà il suo potere in ugual misura a tutti e ciò che ne facciamo dipende da noi.
La predestinazione, d’altra parte, sostiene che Dio decide chi si salva e chi no, e niente può cambiare questo.
Figure come Agostino, Lutero e Calvino credevano nella predestinazione. Sostenevano che Dio elegge alcune persone alla salvezza e decide di non eleggerne altre e che Dio è assolutamente giusto e amorevole in questa elezione. Questo significa che la provvidenza di restaurazione dipende solo da Dio.
Il successore di Calvino, Teodoro di Beza, sosteneva il “supralapsarianismo”, che afferma che Dio decise tutto prima della caduta, chi sarebbe stato salvato e chi sarebbe andato all’inferno. E’ difficile da credere, ma è la dottrina cristiana e quindi le chiese si indebolirono perché questa idea non ha senso per noi.
Il Principio di Unificazione chiarisce che ci sono due prospettive: una, la predestinazione della volontà di Dio e, due, la predestinazione del modo in cui la volontà di Dio si realizza.
La volontà di Dio è di realizzare lo scopo di creazione, e questo è anche lo scopo della restaurazione. Quindi, Dio stabilì, alla creazione degli esseri umani, che essi, Adamo ed Eva, in quell’epoca, avrebbero realizzato lo scopo di creazione.
Quando Dio, a causa della caduta non riuscì a realizzare la Sua volontà, Egli si determinò a realizzare la Sua volontà nel futuro, attraverso la provvidenza di restaurazione, e da allora Dio ha lavorato per realizzare questo.
Dio è l’Essere assoluto, unico, eterno e immutabile; quindi, lo scopo della Sua creazione e la Sua volontà per la provvidenza di restaurazione, la cui meta è il compimento dello scopo di creazione, devono anch’essi essere assoluti, unici, eterni e immutabili.
Allo stesso modo, la predestinazione della Sua volontà deve essere assoluta. Quindi, da questo punto di vista, è predestinato che la volontà di Dio della perfezione dell’amore nella famiglia, che porta gioia in cielo e sulla terra per l’eternità, si realizzerà.
Che dire invece della predestinazione del modo in cui la volontà di Dio viene realizzata? I principi, le leggi naturali del mondo sono stati stabiliti. Ma lo scopo di creazione di Dio può essere realizzato solo quando noi esseri umani completiamo la nostra porzione di responsabilità. Sebbene la volontà di Dio di realizzare questo scopo attraverso la provvidenza di restaurazione sia assoluta e oltre alla sfera di influenza umana, la sua realizzazione può variare, perché QUESTA è soggetta al libero arbitrio E dipende dalla realizzazione o meno della responsabilità degli esseri umani.
Perciò, la volontà di Dio di realizzare la provvidenza di restaurazione è assoluta, ma il suo compimento è condizionale. Dio predestina condizionalmente il processo della sua realizzazione, che è contingente al 5% di responsabilità degli esseri umani, che deve essere essere realizzato in aggiunta al 95% di responsabilità di Dio. La porzione del 5% viene utilizzata per indicare il fatto che la porzione di responsabilità umana è estremamente piccola in confronto alla porzione di responsabilità di Dio. E tuttavia, per gli esseri umani, questo 5% equivale al 100% del nostro sforzo.
Perciò, Dio non può predestinare assolutamente ciò che avverrà a noi esseri umani. Possiamo diventare persone ideali, come Dio ha predestinato per noi, solo quando completiamo la nostra responsabilità.
Quindi, Dio non predestina in modo assoluto che tipo di persone diventiamo.
Anche se Dio ha una missione che vuole affidare a voi, o a me, dobbiamo realizzare il nostro 5% prima di poterla completare e realizzare così la volontà di Dio. Se non lo facciamo, non diventeremo la persona che Dio intendeva noi diventassimo. Per questa ragione, la provvidenza di restaurazione di Dio con al centro le figure della storia biblica è stata prolungata numerose volte, a causa del fallimento della porzione di responsabilità umana. Quindi, noi abbiamo la co-creatività di influire sull’esito, di metterci del nostro.
Che dire dei passaggi biblici che affermano che Dio controlla tutto e noi non abbiamo nessuna voce in merito? Ad esempio, Paolo scrisse: “quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.
(Rom 8:30)
Paolo disse anche: Io [Dio] avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione». Romani 9[:15]
Nello stesso senso, Paolo disse: “Il vasaio non è forse padrone dell’argilla per trarre dalla stessa pasta un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile?” Anche questo si trova in Rom 9[:21]
E continuando con Paolo, egli scrisse che Dio amò Giacobbe e odiò Esaù persino quando erano ancora nel grembo materno e non avevano compiuto né bene né male. Ma Dio disse che il maggiore avrebbe servito il minore. Sembra che Dio abbia predestinato tutto. [Rom 9:12-13]
Questi versetti sono spesso interpretati con il significato che tutto della vita di un individuo – la prosperità e il declino, la felicità e la miseria, la salvezza e la dannazione, e persino l’ascesa e la caduta delle nazioni – avvengono esattamente come predestinato da Dio.
Questi versetti furono scritti per uno scopo: per sottolineare il fatto che Dio è il soggetto della provvidenza nella storia della restaurazione, Dio è il Signore, Dio se ne fa carico e possiamo affidarci a Dio completamente, perché Dio è giusto e Dio è amorevole, e questo è molto importante! E Dio ha un piano.
Ma, allo stesso tempo, la dottrina della predestinazione assoluta e completa, a cui molti credono ancora oggi, si spinge un po’ troppo oltre, e ignora la vera relazione tra la porzione di responsabilità di Dio e la porzione di responsabilità umana nella realizzazione dello scopo della provvidenza di restaurazione.
Quindi, dobbiamo guardare la Bibbia nella sua globalità. Se la Caduta fosse stata predestinata, allora Dio non avrebbe dovuto avvertire Adamo ed Eva di non mangiare del frutto per evitare la loro caduta (Gen 2:17) e non ci sarebbe stato motivo di addolorarsi dell’umanità caduta, se questa agiva esattamente secondo il desiderio di Dio (Gen 6:6).
Se la salvezza fosse predestinata, allora Dio non avrebbe dovuto dire che chiunque crede in Cristo non perisce, ma ha vita eterna [Gv 3:16], perché credere o meno in Gesù non avrebbe cambiato nulla. Egli non avrebbe detto “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” [Mt 7:7], perché non avrebbe fatto differenza chiedere o cercare, la storia avrebbe fatto il suo corso.
Se la nascita degli esseri umani, l’invecchiamento, la malattia e la morte fossero tutte cose predestinate da Dio, Egli non ci avrebbe detto di pregare per i nostri fratelli ammalati, come in Giacomo 5:14. Se tutto delle nostre vite fosse determinato da un fato inesorabile, come predestinato da Dio, nessuno sforzo umano, come la preghiera, l’evangelizzazione o la carità, potrebbe contribuire in alcun modo alla provvidenza di restaurazione.
Dobbiamo tenere a mente che la provvidenza di Dio può essere realizzata solo quando la nostra responsabilità, compiuta in libertà, si combina con la responsabilità di Dio. Siamo una squadra.
Abbiamo bisogno della cooperazione tra Dio e noi, in uno scambio di dare e ricevere. Il fatto che ci sia la responsabilità umana è una grande benedizione. Dio ci ha posti nella posizione di suoi compagni di lavoro! I suoi figli e figlie!
Quindi, dobbiamo sforzarci di compiere con gratitudine la nostra responsabilità nella provvidenza. Quando facciamo questo, possiamo liberare Dio dal Suo cuore sofferente, perché Dio ci ha creati per avere una relazione viva con Lui, per trasformare il Suo dolore in gioia.
Abbiamo visto che Dio HA un piano per ognuno di noi e che possiamo realizzarlo seguendo il principio e vivendo per gli altri. Ma, potremmo chiederci […] qual è il modello da seguire?
Vorrei costruire un matrimonio felice e una famiglia, ma come questo potrebbe rendermi come Gesù? Pensavo che Gesù fosse… Dio stesso, e io non sono Dio! E Gesù non era sposato, quindi, dovremmo sposarci? La nostra prossima presentazione tratterà queste importanti domande. E prego che possa davvero muovere il vostro cuore. Grazie per l’attenzione.