La Radice del Male, una presentazione di Tyler Hendricks sulla Caduta Umana
LA RADICE DEL MALE. Bentornati alla nostra serie sul Principio di Unificazione. Sono il vostro presentatore, dott. Tyler Hendricks. Ciò di cui abbiamo parlato finora è l’ideale di Dio, e ciò è molto idealistico. Ma noi esseri umani viviamo in una realtà di dolore e solitudine. Ogni giorno, un gran numeri di eventi che non dovrebbero verificarsi accadono intorno a noi e siamo testimoni della sofferenza nostra e degli altri a causa di tali circostanze. Desideriamo vivere una vita in cui riceviamo ottimi elementi di vitalità ed elementi di vita. Ma condurre una vita genuina in questo mondo e nell’aldilà, non è così semplice.
L’informazione quotidiana ci inonda di vicende di truffe e di crimini brutali, corruzione politica e la sofferenza di pazienti terminali. Ci sono inoltre molte persone che soffrono di handicap fisici, problemi psicologici e perversione sessuale fuori dal loro controllo, che causano sofferenza ad altre persone. Nelle nostre vite quotidiane siamo costretti a sperimentare l’esistenza del male.
In realtà, gli esseri umani possiedono un innato desiderio di scegliere il bene piuttosto che il male. Tuttavia, come vediamo dalla confessione di S. Paolo in Romani 7, versetti 22 e 23, tutti gli esseri umani sono sviati dall’influenza di una qualche forza malvagia fuori dal nostro controllo, cosicché compiamo il male, che la nostra mente originale rifiuta.
Secondo il Cristianesimo, la radice della sofferenza umana sta nella caduta di Adamo ed Eva, i progenitori dell’umanità. Secondo il Buddismo, tutte le persone possiedono intrinsecamente una natura di Buddha, anche se spesso cadono nella disperazione e nella sofferenza a causa dell’ignoranza e dell’attaccamento. Riguardo a questa condizione umana, Xunzi asserì che gli esseri umani nascono intrinsecamente malvagi, mentre il suo contemporaneo Mencio ribatté che gli esseri umani nascono essenzialmente buoni e diventano cattivi una volta sedotti dall’influenza esterna.
Qual è dunque la risposta?
La ragione per cui gli esseri umani devono ancora eliminare l’esistenza del male e dominare la sua influenza sta nel fatto che dobbiamo ancora comprendere l’identità della fonte del male, o del soggetto partner del male, che chiamiamo Satana, e la maniera in cui Satana giunse ad occupare questa posizione. Perciò è necessario che noi innanzitutto individuiamo la motivazione e il percorso attraverso cui Satana divenne, come il suo titolo suggerisce, “l’avversario” e in tal modo apriamo la strada affinché l’umanità sradichi finalmente il male e crei una nuova storia di bontà.
Il Principio Divino tratta di questo argomento nella sezione intitolata “La Caduta Umana”. Per prima cosa analizziamo la fonte della sofferenza umana, “La Radice del Male”.
A partire dalla Genesi, capitolo terzo, la Bibbia riporta un resoconto della caduta. In Genesi 2:17 è scritto “ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti”. Queste furono le parole di Dio ad Adamo, Suo figlio.
Questo spiega che l’infrazione del comandamento e l’accesso al frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male furono la radice di tutto il male, secondo la Bibbia.
Alcuni si sono arrischiati ad interpretare che questo frutto, un elemento fondamentale della storia, fosse un frutto in senso letterale, come una mela o una pesca. Potrebbe questo essere il caso?
Per quale motivo il Genitore dell’umanità, Dio, avrebbe dovuto creare un frutto allettante che avrebbe ucciso i suoi figli? Nemmeno dei genitori malvagi metterebbero dei frutti avvelenati davanti ai loro figli, li ucciderebbe. Gesù insegnò che il cibo non rende una persona impura. Egli disse “Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!”, in Matteo 15:11. Inoltre, non è possibile che l’effetto di un frutto letterale venga trasmesso e sia ereditato, generazione dopo generazione.
Quindi, se vogliamo capire pienamente la natura della caduta, dobbiamo conoscere la natura di questo frutto. Tuttavia, ci sono solo due riferimenti a questo albero nella Bibbia, Genesi capitolo 2, versetti 9 e 17. Quindi, scopriremo il significato di questo frutto confrontandolo con la sua controparte, l’altro albero, che si trovava accanto, l’albero della vita. Nella Bibbia si trovano vari riferimenti all’albero della vita.
In Proverbi 13:12, possiamo dedurre che gli Israeliti del Vecchio Testamento desideravano raggiungere l’albero della vita. Il versetto afferma che “La speranza insoddisfatta fa languire il cuore, ma il desiderio realizzato è un albero di vita”. In Apocalisse 22:14 possiamo dedurre inoltre che il raggiungimento dell’albero della vita rimase un desiderio di coloro che vissero persino dopo il tempo di Cristo. “Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all’albero della vita”. Tutti desiderano l’albero della vita!
Dato che il desiderio ultimo delle persone cadute è di raggiungere l’albero della vita, possiamo assumere che questo fu anche il desiderio di Adamo, persino prima della caduta.
Genesi 3:24 rivela che dopo la caduta, Dio pose dei cherubini, angeli con la spada fiammeggiante, a proteggere la via per l’albero della vita. Quindi, possiamo dedurre che il desiderio di Adamo prima della caduta era di raggiungere l’albero della vita.
Quale doveva essere il desiderio di Adamo immaturo? Era sicuramente di diventare un uomo perfetto, che realizza l’ideale di creazione di Dio. Perciò, l’albero della vita rappresenta un uomo che ha realizzato lo scopo di creazione.
Perciò, l’albero della conoscenza del bene e del male, che si trovava accanto all’albero della vita, al centro del giardino dell’Eden, doveva rappresentare una donna perfetta, ovvero Eva.
Perciò, il frutto di quell’albero rappresentava il frutto di Eva, in particolare l’amore di Eva. Eva, a seconda della natura del suo amore, aveva il potenziale di generare sia frutti buoni sia frutti malvagi, e perciò l’albero era chiamato l’albero della conoscenza del bene e del male.
Perciò, il fatto che essi consumarono del frutto è un riferimento in codice alla consumazione di una relazione d’amore. Tuttavia, la ragione per cui fu considerato un peccato fu che la relazione d’amore non era stata approvata da Dio. Significa che Eva consumò una relazione d’amore con colui che per primo le offri il fruttò, Satana, rappresentato come un serpente.
Allora, qual è l’identità del serpente che divenne Satana? Secondo la Bibbia, questo serpente poteva conversare con gli esseri umani. Inoltre, conosceva il comandamento di Dio che impediva di consumare del frutto. Apocalisse 12:9 rivela che un tempo la dimora del serpente era in Cielo. Inoltre possedeva l’abilità di trascendere il tempo e lo spazio per dominare lo spirito umano. Quale tipo di essere può possedere tali caratteristiche? A parte Dio, Adamo ed Eva, quale essere si trovava in tale posizione? Non ci sono altri esseri genere che non siano gli angeli.
2 Pietro 2:4 rivela che l’identità del serpente che intrappolò l’umanità nel peccato altri non era che un angelo. In particolare, Giuda versetti 6 e 7 rivela che gli angeli caddero e che la ragione della loro caduta fu la fornicazione e menziono le scritture
“Egli ha pure custodito nelle tenebre e in catene eterne,
per il gran giorno del giudizio, gli angeli che
non conservarono la loro dignità e abbandonarono la loro dimora.
Allo stesso modo Sodoma e Gomorra e le città vicine,
che si abbandonarono, come loro, alla fornicazione [allo stesso modo degli angeli, si diedero alla fornicazione]
e ai vizi contro natura, sono date come esempio,
portando la pena di un fuoco eterno.”
Ora, la fornicazione è un’atto che non si può compiere da soli. Dunque chi era il partner dell’angelo nella fornicazione? In Genesi 2:25 è scritto che prima della caduta, Adamo ed Eva era “nudi e non ne provavano vergogna”. Tuttavia, Genesi 3:7 ci dice che dopo aver mangiato del frutto, si vergognarono e coprirono le loro parti basse con foglie di fico. Questo fatto indica che le loro parti basse erano l’oggetto della loro vergogna.
Giobbe 31, versetto 33
A causa della fornicazione dei primi antenati con l’angelo, tutta l’umanità è nata dal lignaggio di Satana, essendo noi i loro discendenti.
In Matteo 3:7, Giovanni Battista rimproverò un gruppo di capi religiosi, chiamandole “razza di vipere”, serpenti, figli di Satana.
Allo stesso modo, in Matteo 23:33, Gesù riprese delle persone, dicendo “Serpenti, razza di vipere!”
Perché dunque la caduta dev’essere stata di natura sessuale? Tradizionalmente, nel Cristianesimo, la caduta è interpretata come risultato dell’ambizione umana e della disobbedienza, nel cercare di diventare come Dio. Tuttavia, se guardiamo alla Bibbia nel suo insieme, è evidente che la caduta sia stata di natura sessuale.
La storia della caduta, come riportata nella Bibbia nella Genesi, nei capitoli 2 e 3, è ritenuta appartenere alla tradizione J, la tradizione jahvista di redattori biblici, risalenti attorno al 931 a.C. Il profeta era molto probabilmente un profeta sotto al regno di Re Salomone (972-932 a.C.).
Cosa accadeva al tempo di Salomone? All’epoca, Salomone utilizzò la posizione geopolitica di Israele come centro di commercio per accumulare immense ricchezze. Per evitare le guerre e stabilizzare il suo governo, egli intraprese una politica di matrimoni contrattuali con i parenti di regnanti stranieri.
Con questo fine, Salomone riuscì ad ottenere, oltre alla sua moglie ufficiale, la figlia del Faraone, un harem di 700 consorti e 300 concubine. Ciò è riportato nel Primo Libro dei Re, capitolo 11.
Quindi, Salomone continuò ad accogliere i vari idoli che queste 1’000 donne portarono con sé dalle loro culture e costruì persino degli altari per loro, affinché potessero bruciare incenso e fare degli offerte a questi idoli, a questi falsi dei. Perciò la nazione di Israele, che aveva rinnegato di adorare solo Jahvé, divenne ben presto un calderone di religioni.
Culti della fertilità che veneravano Asherah o Anat, dee del sesso e della fertilità, divenne presto diffusi, in ogni dove. I culti della fertilità portarono i riti della fertilità, in cui il sommo sacerdote si univa sessualmente con una prostituta del tempio, uomo o donna, per rappresentare l’unità sessuale con la divinità.
In particolare, nel vicino oriente, le persone cominciavano ad adorare il serpente come simbolo di piacere sessuale, oltre che di salute, sapienza e fertilità. Molti israeliti, del popolo scelto, abbandonarono la loro dedizione a Dio e iniziarono ad adorare queste divinità, cadendo perciò nella promiscuità sessuale.
Quindi, si direbbe che l’autore jahvista di questi versetti della Genesi intendeva rivelare che il serpente, che molti avevano iniziato ad adorare, non era una divinità di grazia, ma un seduttore e un ingannatore e che questa divinità sessuale, il serpente, fu colei che in realtà provocò la caduta umana, spingendo Adamo ed Eva a commettere il peccato originale e ad essere espulsi dal giardino dell’Eden.
Da tutto ciò dovremmo trarre la chiara comprensione che l’origine della sofferenza umana e la radice del peccato altro non fu che la trasgressione sessuale dei nostri primi antenati, Adamo ed Eva. Nella prossima presentazione, vedremo in dettaglio la motivazione e il processo della caduta. Questa ci mostrerà gli effetti della caduta nelle nostre vite e nella nostra società e come possiamo invertire ciò e liberarcene. Non vedo l’ora di vedere tutto ciò con voi. Grazie.