Testimonianza del Dr. Martin Porter
Tratto da Blessing Quarterly, Summer 1987
Tradotto da Antonio Ciacciarelli
Sono nato e cresciuto in Inghilterra. I miei genitori lavoravano in campo medico e mi hanno cresciuto nella fede anglicana. Ero uno dei loro cinque figli; tra i miei antenati vi sono religiosi e militari: otto generazioni di ministri religiosi e molti generali dell’esercito britannico. Donna di grande fede, mia madre era missionaria in Canada durante la sua giovinezza e gestiva anche molte organizzazioni caritatevoli nella nostra zona. Ha sempre sentito che, dato che avevamo ricevuto molto, doveva dare qualcosa in cambio. Mio padre, come medico, sentiva che anche lui aveva la missione di aiutare la gente. Nel complesso, i miei antenati e i miei parenti più stretti erano noti per essere persone che lavoravano sodo; ci siamo sempre sentiti benedetti per quello che avevamo.
All’età di otto anni ho cominciato a capire che stavo avendo delle esperienze spirituali. Soprattutto nel dormiveglia le pareti della mia stanza cominciavano a dissolversi e mi trovavo in luoghi straordinari dove incontravo persone che non avevo mai visto prima. Anche se non ne capivo il significato, quelle esperienze cambiarono il mio modo di essere. Quando raggiunsi i dodici anni, esse divennero a carattere più religioso. Cominciai a chiedermi come avrei potuto conoscere di più Gesù e avvicinarmi a Dio.
Man mano che crescevo, a volte vedevo Gesù o sentivo la sua voce, oppure avevo profonde intuizioni mentre leggevo la Bibbia. Una cosa che Gesù diceva era che sarebbe tornato mentre ero in vita e che l’avrei servito. E aggiunse che “molti sarebbero stati chiamati, ma pochi sarebbero stati scelti”. Quel messaggio mi piacque e allo stesso tempo mi preoccupò molto, ma Gesù mi disse che Egli stesso avrebbe guidato la mia vita e non dovevo preoccuparmi.
Quelle esperienze erano serene e pacifiche. Mentre sedevo per ore nel bosco intorno alla casa dei miei genitori, sentendo la presenza e la vitalità di Dio nell’energia degli alberi e della vegetazione, provavo un profondo sentimento verso il creato. In quel periodo sentivo il mondo spirituale molto vicino e avevo tante risposte alle mie preghiere. La domenica mattina andavo in chiesa, e il mondo degli spiriti mi svegliava sempre cinque minuti prima che suonasse la sveglia. L’andare in chiesa mi dava sempre una grande gioia.
Disillusione
Assieme a queste esperienze belle ed elevate, provavo anche sentimenti di depressione, dubbi profondi, mancanza di fede. Crescendo, mi sentivo deluso dalla Chiesa anglicana, in parte perché tante persone, compresi i ministri, parlavano di fede e di principi, ma la loro vita non rifletteva le loro parole. Guardando me stesso non mi piaceva quello che vedevo, perché la mia vita sembrava priva di senso. Nemmeno la vita degli altri mi trasmetteva una qualche ispirazione. Senza scopo e direzione, sentivo poca motivazione. Ammiravo mio padre, un medico impegnato, che aveva passato tutta la vita a cercare di curare i suoi pazienti; nonostante ciò, pensavo che in qualche modo avremmo dovuto trovare le cause delle malattie, piuttosto che curare gli effetti che si ripetono in continuazione. Volevo lasciare l’ambiente protetto della mia famiglia e del mio ambito istituzionale. Così, dopo aver finito gli studi in Inghilterra, andai in Grecia per cercare di trovare la mia vera identità. In Grecia cercai di sviluppare le mie capacità fotografiche e feci qualche lavoro di fotogiornalismo. Tuttavia, mi sentivo sconfitto dal fatto di non aver trovato risposte reali alle mie domande più profonde. Tornai in Inghilterra e mi formai in contabilità presso uno studio di commercialisti a Londra. Era una buona formazione, ma avevo troppe domande in testa per scegliere quello del contabile come il mestiere della mia vita.
L’abbandono della ricerca
In Inghilterra incontrai un produttore cinematografico tedesco che mi invitò a fare film con lui in Italia; accettai volentieri. Mi iscrissi all’Università di Firenze e seguii dei corsi di sociologia, dopodiché andai a Roma per studiare cinematografia alla Scuola di cinema di Roma. Speravo davvero che in Italia avrei potuto ricominciare daccapo, avere un nuovo inizio, trovare un senso e uno scopo, e poiché Roma era il centro del cristianesimo speravo di trovare Dio. Studiai anche teologia cattolica la sera all’Università Gregoriana, ma non trovai Dio, né una direzione; a poco a poco sono divenni agnostico. Alla fine, mi dedicai totalmente alla cinematografia, e da allora smisi completamente di pregare. Nella mia ultima preghiera dissi che, sebbene nella mia vita precedente avessi avuto molte esperienze rivelatrici, le mie ricerche negli anni dell’età adulta non avevano avuto successo; così, avevo deciso di smettere di cercare. La mia vita divenne sempre più egocentrica, edonistica e infelice. Anche se volevo realizzare molte cose, non riuscivo a raggiungere molti dei miei obiettivi. Avevo difficoltà ad adattarmi alla cultura e allo stile di vita italiano, lasciai l’Italia più di dieci volte, e altrettante volte ci tornai. Ogni volta che lasciavo l’Italia, sentivo il desiderio di tornarci, così alla fine decisi di restarci e di scoprire perché ero lì.
Chi è il responsabile?
L’ultimo film che ho fatto è stato diverso da tutti gli altri. Lo feci con un amico che era nel Corpo Diplomatico a Roma. Era per un suo caro amico, il Principe Aliatta, proprietario della Adriatic Insurance Co. e della Adriatic Shipping Co. Il soggetto del film era un documentario su un ospedale per bambini poliomielitici e spastici dai sei mesi ai sei anni. Il mio amico aveva un tale entusiasmo e la speranza che questo programma avrebbe aiutato molti bambini sfortunati, e voleva che facessi un film per esprimere questa speranza. Feci il film in technicolor, cercando di renderlo pieno di colori il più possibile, ma dentro di me cominciai a farmi domande che non mi ero mai fatto da quando avevo smesso di pregare quattro anni prima. Chi era responsabile dello stato in cui si trovavano quei bambini? È stato il peccato dei genitori? È stata la volontà di Dio? Chi ne era responsabile?
La scoperta del principio
Una sera dopo le riprese, abbiamo mostrato in anteprima il filmato a un gruppo di persone perché esprimessero il loro parere. Tra gli ospiti c’erano le signore Doris Orme e Marion Dougherty (che più tardi divenne mia moglie). Doris era molto interessata a parlare con me del Principio Divino, ma Marion ha cercato di allontanarla, perché – come ho scoperto in seguito – avevo la reputazione di essere troppo analitico e cinicamente critico. Pensava che avrei potuto criticare Doris e non apprezzare la sua testimonianza spirituale. La sera seguente partecipai a una conferenza di Doris Orme sull’Ideale del Creato. C’era un gruppo di persone molto variopinto, di diversa provenienza, tra cui un uomo di colore di un metro e ottanta e la sua piccola moglie bianca, un leader nella rivolta della prigione di Attica, un diplomatico, un organista della chiesa, un’attrice e un epilettico.
La conferenza di Doris ispirò una discussione molto intensa. Ero abbastanza interessato a tutto ciò che veniva detto e tornai per sentirne ancora il giorno dopo. Avevo incontrato molti famosi insegnanti di religione di altre religioni e predicatori cristiani, ma mi colpì la straordinaria chiarezza del pensiero di Doris e la sua ferma convinzione in ciò che diceva. Sentivo che aveva o totalmente ragione o totalmente torto. Mi commosse molto la spiegazione del Principio di Creazione, che mi dette un’idea così profonda del significato e dello scopo della vita, e accettai tutto ciò che disse sul mondo degli spiriti.
Il capitolo sulla caduta dell’uomo mi colpì molto profondamente perché quell’insegnamento ampliava ciò che già sentivo e spiegava tutto nei dettagli. Così lo accettai prontamente.
Desiderio di capire
Il capitolo su Gesù fu veramente scioccante per me perché, anche se avevo sperimentato Gesù molte volte nei miei giorni precedenti, non mi aveva mai detto di non aver completato la sua missione. Anche se sentivo che quella parte del Principio era offensiva per lui, non potevo negare la logica e la verità che esprimeva.
Dopo quel capitolo, la signora Orme offrì la sua testimonianza di esperienze con Gesù e quelle della dottoressa Young Oon Kim. Mi resi conto che queste due persone, pur avendo molte esperienze in comune con la mia, avevano molte più esperienze, e diverse, di quante ne avessi avute io. Inoltre, mi resi conto che il Padre, che aveva scoperto quelle verità, aveva avuto esperienze molto più profonde e personali con Gesù di chiunque abbia mai conosciuto. ricordai l’affermazione di Gesù che sarebbe venuto di nuovo, la speranza che mi aveva dato nella Bibbia sulla benedizione di coloro che seguiranno il Cristo alla fine dei tempi, e il terribile avvertimento a coloro che avrebbero seguito i falsi Cristi e perso la loro vita eterna.
Con questi tre punti in mente, ho preso il libro dei Principi Divini e sono andato a pregare e a digiunare per tre giorni. Sentivo di essere in un momento di crisi nella mia vita e di dover prendere la decisione giusta. Poiché ero stato io ad aver sbagliato smettendo di pregare e di cercare Dio, mi sentivo colpevole e indegno di chiederGli qualsiasi cosa, indegno di qualsiasi risposta dopo il tipo di vita che avevo condotto. Speravo quasi che Dio non mi rispondesse; questa sarebbe stata la via più comoda per me. Tuttavia, Dio rispose alla mia preghiera; mi pentii e sentii Dio come un genitore che perdona, anche se non lo avevo seguito per così tanto tempo.
Questi pensieri mi portarono a un umilissimo stato d’animo; mi resi conto che Dio mi cercava anche se io non lo cercavo e che si preoccupava davvero per me come individuo. Riuscivo a capire che Dio ama certe persone per i risultati ottenuti, ma perché io? In quella occasione capii che ci ama perché è il nostro genitore. In quel momento rinacqui e sentii pace e il valore che avevo per Dio come mai prima d’’allora.
Gesù e il Vero Padre
Sentivo una vibrante vitalità in tutto ciò che mi circondava. Sapevo che a causa della verità qualcosa di fondamentale era cambiato nella mia vita. Mentre pregavo e leggevo il Principio Divino, cominciai ad avere profonde intuizioni sul suo significato. Quando pregavo in merito alla missione incompleta di Gesù, Egli mi appariva insieme al Vero Padre e mi spiegava che il Vero Padre stava completando la sua missione sulla terra.
Avevo ancora molte domande sulla vita e la morte di Gesù e volevo saperne di più. Gesù mi apparve molte volte e mi mostrò il suo rapporto con i discepoli, con la sua famiglia, la sua crocifissione. La questione della crocifissione mi aveva sempre lasciato perplesso. Dio, il nostro amato Padre, aveva mandato suo figlio a morire? Che cosa aveva provato Gesù? A un certo punto ebbi una visione: ero Gesù sulla croce, poi mi vidi sulla croce e cominciai a sentire cosa significava essere crocifisso. Sentii non solo il dolore alle mani e ai piedi, ma un dolore intenso nel cuore. Sentivo che Gesù stava morendo e nessuno era lì per continuare la sua opera; sentivo la mancanza di comprensione e l’abbandono da parte di Dio e svenni! Da ciò capii che la teologia cristiana su questo punto era del tutto sbagliata. Gesù non era venuto per morire.
Un rapporto vivo con Dio
Quando arrivai a Firenze ebbi un’esperienza profonda. Era una notte assolutamente limpida e la luna piena illuminava la città; sentivo la presenza di Dio tutto intorno a me come un calore avvolgente, anche se era una notte fredda. Per molti anni ho vissuto la Sua presenza nella mia vita in questo modo, presenza per me è sempre stata fonte di ispirazione e di protezione.
Non vedevamo molto i Veri Genitori; sentivamo spesso che sarebbero venuti in primavera, estate, autunno, inverno; intanto gli anni passavano senza che arrivassero, ma cercavamo davvero di applicare il Principio Divino alla nostra vita.
Desideravamo tanto fare esperienza di Dio nella nostra vita. Ciò che era importante per noi era un rapporto vivo e tangibile con Dio. Se avevo una domanda, nella preghiera ricevevo la risposta. Pregavo per le persone che stavo per incontrare, e sentivo la Sua felicità di essere lì per poter parlare con loro.
Nel 1968, all’epoca della Benedizione delle 430 coppie, ero seduto in macchina, pensando al Padre e a quello che forse stava facendo. Non sapevo che in quel particolare giorno avrebbe avuto luogo la Benedizione. Improvvisamente vidi piccoli cuoricini rosa apparire nell’auto tutto intorno a me! Fu una visione divertente e un’esperienza molto calda. Fui sorpreso, e mi chiesi cosa potesse significare.
Il giorno dopo, andai a trovare i genitori di uno dei membri. Stavano guardando il telegiornale e all’improvviso vidi alla televisione la benedizione delle 430 coppie che veniva trasmessa dalla Corea! Fu un’esperienza straordinaria. Avevo appena parlato loro dei matrimoni nella nostra chiesa e la mostravano in televisione! Eventi come questo ci hanno fatto sentire lo spirito di Dio molto vicino. Siccome nel centro non avevamo la televisione, Dio deve aver lavorato intensamente per portarci nel posto e nel momento giusto per vederla!
Le esperienze spirituali ci aiutavano ad andare avanti
All’inizio, a Roma, abbiamo avuto molte profonde esperienze spirituali. Anche Doris, la nostra leader, ne ha avute molte, che sono state la base delle nostre numerose esperienze. Tutte le domeniche d’estate si pregava all’aperto, da mezzanotte alle 7 del mattino, in un luogo chiamato Monte Porzio. Un’esperienza particolare è accaduta una volta alle 3 del mattino: un piccolo segno a forma di Omega apparve sulla città di Roma, e mentre veniva verso di noi si è ingrandito sempre di più fino a coprire circa due terzi del cielo notturno. Quella incredibile visione è durata tre o quattro minuti, e tutti noi che pregavamo sulle pendici della montagna ne siamo stati testimoni.
Un’altra notte, nello stesso luogo, abbiamo visto un’esplosione di luce nel cielo. All’inizio era un piccolo punto, poi è cresciuto rapidamente fino a diventare grande come la luna. Subito dopo è apparsa un’altra esplosione di luce e un’altra e un’altra ancora, formando la base di quattro posizioni. L’ultima esplosione di luce è diventata rosa, mentre le altre sono diventate d’oro e verdi – è stato così bello! Anche in quel caso, abbiamo visto tutti questa visione, quindi ne siamo certi. Abbiamo avuto tante esperienze su quel colle fuori Roma. Le esperienze spirituali erano talmente comuni in quei giorni, che se passavano diversi giorni senza averne pensavamo che ci fosse qualcosa di sbagliato.
Era difficile parlare di una nuova verità a Roma. La gente mi diceva: “Che cosa c’è di nuovo nella verità? Gesù è venuto 2000 anni fa, questa città è qui da migliaia di anni; cosa ci può essere di nuovo?”. Le nostre esperienze spirituali ci hanno dato forza e hanno mantenuto alto il nostro spirito nel pessimismo romano.
Il nostro primo centro studi
Nel momento in cui ho sentito il Principio, vivevo in un minuscolo appartamento sopra un caffè, adiacente al Colosseo. Abbiamo fondato il primo Centro studi dove Doris Walden Orme ha vissuto con Barbara Burrowes. Incontravo Doris la mattina presto e trascorrevo il resto della giornata andando a incontrare gente e traducendo per Doris mentre parlava del Principio e dava la sua testimonianza. Passavamo molto tempo a incontrare la gente, a pregare, a visitare i luoghi importanti, poi verso il tardo pomeriggio Doris si preparava per la conferenza serale mentre io assistevo o studiavo.
Imparare insegnando
Parlavo abbastanza bene l’italiano ma ho scoperto, traducendo le lezioni per gli ospiti, che lo spirito di Dio si muoveva davvero attraverso di me. Molte volte sapevo cosa Doris avrebbe detto dopo, o sentivo che lo spirito di Dio parlava attraverso di me. Quella fu un’esperienza molto nuova per me. Prima di quel momento, avevo insegnato l’inglese a famiglie italiane per guadagnare soldi mentre andavo all’università. Ma insegnare la parola di Dio era molto diverso, perché le parole scorrevano fluidamente. Più tardi, quando insegnavo il Principio da solo, a volte uscivo dal mio corpo e mi guardavo, ascoltavo ciò che veniva detto e spesso imparavo cose nuove. Ho scoperto che, mentre insegnavo, mettevo l’accento su alcuni punti che riguardavano direttamente la vita di chi ascoltava, anche se non sapevo nulla del background di quella persona. Sentivo che Dio parlava attraverso di me e mi guidava in quel modo. Non era solo un esercizio mentale nell’insegnamento delle lezioni, come quando insegnavo inglese, ma era qualcosa che dava vita. A volte ero molto, molto stanco per le lunghe ore di lavoro, giorno dopo giorno, senza pause, ma quando parlavo, sentivo un’enorme energia, e quando mi fermavo, potevo tranquillamente dormire sul posto!
Le conferme dal mondo spirituale
Avevo una straordinaria speranza di cambiare il mondo e di vedere realizzata la volontà di Dio, e la mia esperienza diretta del mondo dello spirito mi dava tanta forza e potenza. Queste esperienze non erano separate dalla realtà, ma mi venivano date direttamente in relazione alle persone con le quali lavoravamo, qualsiasi cosa servisse per aiutarle. Quando pregavo per qualcuno, molto spesso quella persona aveva un’esperienza spirituale.
Ricordo un ragazzo, Aldo, a cui insegnavo. Dissi che avrei pregato Gesù affinché potesse davvero capire chi è Sun Myung Moon. Aldo disse che avrebbe pregato la Madonna perché la sentiva in modo più intimo. Così pregammo.
Poi Aldo ebbe una visione incredibile. Si trovò in una chiesa che frequentava da bambino. Nel seminterrato della chiesa c’erano molte grandi croci che venivano conservate per le processioni nelle strade. Queste erano così grandi che di solito erano portate da sei o otto persone, ma Aldo prese lui stesso una di queste croci e iniziò a salire le scale della chiesa. Poi si rese conto che era piuttosto strano che potesse portare quella pesante croce da solo. Ma mentre si guardava intorno, notò che Gesù era sceso dalla croce, così Aldo posò la sua croce e camminò con Gesù mano nella mano fuori dalla chiesa. Aldo chiese a Gesù: “Conosci Sun Myung Moon?” e Gesù rispose: “Sì, lo conosco”. In quel momento Gesù indossava le sue lunghe e tradizionali vesti come nelle immagini tradizionali. Allora Aldo gli chiese: “È vero che Moon sta completando la tua missione? “Gesù rispose: “Sì, purtroppo sì”. Da questo, Aldo capì che Gesù avrebbe voluto completare la propria missione, ma non poteva. A quel punto, l’abbigliamento di Gesù si trasformò in abito occidentale e i suoi lineamenti divennero orientali. Più tardi, quando mostrai la foto del Padre ad Aldo, egli scoprì che quello era il volto che aveva visto in Gesù.
Poiché all’epoca non avevamo istruzioni dirette da parte del Padre, eravamo grati per queste esperienze di guida e le conferme dal cielo. Eravamo molto consapevoli del fatto che il Padre stava pregando per noi, ma in realtà lo incontrammo di persona solo nel 1969.
Vivere basandoci sulla fede
Prima di entrare nella nostra chiesa ero una persona piuttosto tranquilla e contemplativa, ma dopo aver ascoltato il Principio Divino, ho sentito la convinzione di parlare. Ciò produsse un cambiamento sorprendente nel mio carattere! Finalmente avevo qualcosa che valeva la pena di offrire e da allora ho cominciato a parlare molto.
Dopo sei mesi ci siamo trasferiti in un centro più grande a Roma, dove sei di noi lavorarono e studiarono sotto la direzione di Doris. La notte del 1° luglio 1966 feci un meraviglioso “sogno ad occhi aperti”. Sognai di essermi svegliato e di essere andato alla porta. Quando la aprii, vidi un migliaio di lettere di benvenuto, ammucchiate alla rinfusa, e tutte si congratulavano e dicevano: “Grazie per essere venuti” e “Benvenuti!”. Nelle buste c’erano anche monete d’oro. Arrivò anche Gesù, che era contentissimo che avessimo fondato la Chiesa lì. Il centro precedente serviva soprattutto per lo studio, ma questa era la prima volta che vivevamo e lavoravamo tutti insieme. Prima di trasferirci nel nuovo centro, abbiamo avuto un incontro con coloro che studiavano il Principio Divino, e nessuno riusciva a capire perché avremmo dovuto avere un centro in cui vivere. Dal momento che ognuno di noi aveva il proprio appartamento, tutti si chiedevano perché avremmo dovuto vivere insieme. Ma Doris ed io sentivamo entrambi che quella era la volontà di Dio, così decidemmo che l’avremmo fatto, anche se nessuno voleva venire. Pensavamo che, dato che Dio ha fatto prima l’universo e poi l’uomo, forse quando avremmo avuto la struttura, la gente sarebbe venuta.
Le finanze: Dio provvederà!
Le mie esperienze spirituali mi incoraggiarono molto, perché il nostro trasferimento nel centro era stato un atto di fede. In realtà non potevamo permetterci quell’appartamento di sette stanze. Mettemmo insieme tutti i nostri soldi per pagare l’acconto e l’affitto del primo mese, ma non era ancora abbastanza. Allora vendetti la mia grande collezione di apparecchi fotografici e così riuscimmo a trasferirci.
Non avevamo soldi, e avevamo pochissime cose: niente mobili, tranne le sedie per le lezioni, e dormivamo sui pavimenti di marmo. I mobili che avevamo provenivano sempre da donazioni, compresi i fornelli e il frigorifero, ma a poco a poco avemmo abbastanza cose per poter invitare le persone a cena e a lezione. Gli ospiti spesso facevano commenti sull’eterogeneità del nostro arredamento!
Molte volte eravamo completamente senza soldi, ma all’ultimo momento arrivava un’offerta che ci bastava per farcela. Dovevamo pagare l’affitto all’inizio del mese e spesso – appena due giorni prima della scadenza – non avevamo abbastanza soldi, poi all’improvviso arrivavano!
In pochi mesi riuscii a trovare un lavoro come amministratore di un liceo americano a Roma. Avevo un buon stipendio, e da allora abbiamo potuto fare molto di più.
Ricordi
È interessante scrivere di tutto ciò dopo gli eventi. Sembra che tutto si sia sistemato spontaneamente, ma in realtà abbiamo investito tutta la nostra fede per realizzare la volontà di Dio. È stato incredibile come Dio abbia colmato tutte le lacune per poter continuare la Sua opera. Avevamo fede quindi anche Dio è venuto ad aiutarci. Questo accadeva costantemente e rendeva la nostra fede molto forte.
Una volta mi chiesi chi fosse a capo del mondo dello spirito. Avevo un rapporto profondo con Gesù, molte volte lo chiamavo e lui veniva. Una volta, mentre ero malato e sdraiato su un tappeto, un grande diavolo entrò nella stanza. Si sedette su di me e mi immobilizzò per non farmi alzare. Invocai Gesù ma non successe nulla. Allora chiesi con forza che il Padre mi desse una mano. Egli apparve in spirito e lottò con il diavolo fino a quando scomparve. Mi resi conto della grande forza del Padre nel mondo dello spirito; se nella preghiera e nell’amore invochiamo il suo nome, egli può proteggerci in modo meraviglioso.
L’adempimento della profezia
La prima chiesa di Roma era così diversa dalla nostra chiesa di oggi. Guardavamo al Principio Divino dal punto di vista della profezia biblica.
Personalmente, avevo avuto l’esperienza di Gesù che mi diceva che sarebbe tornato nel corso della mia vita, e cercavo l’adempimento di questa promessa. Desideravo l’adempimento delle promesse e delle profezie che Gesù aveva fatto nel Nuovo Testamento.
La nostra chiesa oggi è più pratica e pragmatica, e sta realizzando fisicamente il Regno dei Cieli. A quel tempo, ci sentivamo di vivere nel Regno dei Cieli in spirito, condividevamo le nostre testimonianze e sentivamo molto la presenza di Dio nella nostra vita. Fu molto gratificante sperimentare tutto ciò. Giunto in America, però, non sentii più la presenza del mondo dello spirito in modo così intenso.
In quei primi giorni, vivevamo una vita molto sacrificale e ricevemmo abbondanti benefici. Spesso digiunavamo due o tre volte a settimana; non andavamo al cinema, non festeggiavamo compleanni, non mangiavamo gelati. Passavamo molto tempo in preghiera. La nostra conversazione era minima, a meno che non ci fosse qualcosa di importante da condividere.
Avevamo solo il primo libro del Principio divino, che era piuttosto breve, quindi abbiamo dovuto elaborare molte cose, come la Fondazione di fede e di sostanza. Ma senza tutte le informazioni, dovevamo pregare per capire il significato della restaurazione. Ciò fu molto gratificante, perché in quel modo abbiamo avuto grandi realizzazioni nella nostra vita di fede. Scoprire la verità attraverso la preghiera è un’esperienza penetrante che non si dimentica mai.
Abbiamo iniziato con l’edizione di un libro blu di Ms Kim. Poi è uscita la guida allo studio, poi il libro rosso, Il Principio Divino e la sua applicazione. Infine è uscito il libro nero. Ricordo che ho tradotto il Principio Divino in italiano sette volte, ogni volta che usciva una nuova edizione.
Unità e perseveranza
In quel periodo imparai molte cose sull’importanza di essere uniti. Mi resi conto che, unendomi totalmente a Doris, Dio poteva lavorare in modo grandioso e le persone potevano vedere la volontà di Dio manifestarsi in quel modo. Imparammo anche i benefici della perseveranza, poiché dovevamo perseverare molto. La Bibbia dice: “Chi persevererà fino alla fine erediterà il Regno dei Cieli”. A volte le risposte alle domande arrivavano molto velocemente, ma altre volte le cose non andavano subito a posto e dovevamo pregare per un lungo periodo di tempo prima di vedere qualche risultato.
Il Padre ci ha sempre dato la sua guida. Per essere un genitore spirituale, si deve davvero rinunciare alla propria vita per l’altra persona e pregare per essere disposti a pagare qualsiasi prezzo di indennizzo; si deve vivere totalmente per un periodo di tempo per quel figlio spirituale, o semplicemente egli non avrà la forza di superare le difficoltà. Credo che questo sia stato il problema dei primi tempi: non abbiamo pagato indennizzo per i figli spirituali e quindi non abbiamo potuto aiutarli a superare i loro problemi.
Nell’agosto del 1967, Doris Orme andò in Olanda, Marion andò in Inghilterra come pioniera e io presi la direzione dell’Italia. Nel 1969 avevamo un piccolo gruppo a Roma e mandai Barbara Burrows a fondare un centro a Milano. Quando il Padre arrivò nel 1969, c’erano ancora pochi membri in Europa. Tuttavia, con la Benedizione delle 43 coppie, ci fu un grande sviluppo negli anni successivi.
L’incontro con il Padre
Ho incontrato il Padre per la prima volta in Inghilterra nel marzo del 1969. Il Padre ha fatto di tutto per renderci felici. In precedenza, alcuni membri ritenevano che il Messia sarebbe venuto a giudicarci, come predetto nella Bibbia. Ma nelle mie preghiere, il Padre mi aveva detto che sarebbe dovuto venire come un genitore amorevole, e questo è ciò che ha fatto. Qualunque cosa dicesse era così logica e innegabilmente vera; era così vitale ed entusiasta di tutto! Più tardi, quando lo incontrai nella sua stanza, mi disse che se avessimo seguito la sua direzione, avremmo fatto migliaia di membri e milioni di dollari per salvare il mondo. Anche se all’epoca avevamo difficoltà a pagare l’affitto e avevamo solo pochi membri, le sue parole entusiastiche ci fecero sentire come se fosse già tutto realizzato. Ricordo che non potevo distogliere lo sguardo dalla Madre, perché la sua serenità e la sua pace erano incantevoli. Desideravo che non se ne andassero mai.
Dopo l’Inghilterra, andai in Germania con i Veri Genitori, dove si tenne la Benedizione delle 43 coppie, e poi in Italia per prepararmi all’arrivo dei Veri Genitori. Abbiamo fatto un meraviglioso tour insieme in auto per tutta l’Italia. Il Padre è venuto ancora una volta in Europa nel 1971 con un piccolo gruppo di persone e ho fatto un tour con lui per 28 giorni. Mi invitò a viaggiare con lui per filmare la parte europea del tour mondiale. Abbiamo visitato l’Inghilterra, la Germania, l’Olanda, la Francia e poi l’Italia.
Una pietra d’inciampo per gli altri
All’epoca avevamo molti medium che erano membri associati. Il Padre si rese conto che ciò rappresentava una sfida per la Chiesa italiana, poiché quei medium ricevevano molte rivelazioni personali diverse. Parlò allora dell’unità con la figura centrale.
Una delle medium era di Firenze, e aveva un seguito di circa 20 persone che chiedevano consigli al suo spirito guida e che stavano studiando il Principio Divino. Quando il gruppo si avvicinò ancora di più al Principio, quella verità superiore riempì maggiormente i loro cuori, quindi la medium si sentì gelosa e cercò di trattenerli. Lei aveva aperto loro la porta, ma allo stesso tempo stava in piedi sulla porta e non permetteva loro di entrare. Il mondo dello spirito mi diede il difficile compito di dirle che se non avesse cambiato atteggiamento si sarebbe ammalata. Cosa che in effetti avvenne. Cercai di spiegarglielo, ma lei insisteva che mi sbagliavo e che stava pagando indennizzo per il suo gruppo. Più tardi il mondo spirituale mi disse che se non fosse cambiata sarebbe morta. Lei respinse anche questo avvertimento e ben presto morì. Capii così che un pesante indennizzo deve essere pagato da chi blocca la strada all’adesione di altre persone al Principio.
Straordinari messaggi dal Cielo
Una delle medium, una signora di Modena, era molto diversa. Quella donna, Lidia, era cieca. Le misi in mano una campanella presa dalla torta nuziale dei Veri Genitori e le chiesi cosa fosse. Sembrava molto perplessa e cominciò a ricevere messaggi dal Cielo. All’inizio non riusciva a credere a tali messaggi perché erano incredibilmente insoliti, poi disse: “Sì, Dio ha una base sulla terra attraverso quest’uomo… il matrimonio divino… nessuno può fermarlo”. Poi la interrogata sul Padre e lei mi raccontò in dettaglio l’origine del peccato che il Padre aveva scoperto. Più tardi la invitai a Roma per pregare alla Terra Benedetta. Non le spiegai nulla; le dissi solo che avremmo camminato insieme ad altri membri in un parco. Quando arrivammo all’albero che il Padre aveva benedetto, la lasciai sola. Lei tremava e versava molte lacrime sentendo la profonda importanza spirituale del luogo.
Poi Lidia mi chiese di portarla a San Pietro e in Vaticano. Mentre ci avvicinavamo, mi disse: “Qui è molto oscuro”, e mi chiese di andarsene. Ci avvicinammo all’Obelisco, vicino al quale si trova la seconda Terra Benedetta. Lì sentì di trovarsi come in un bel giardino pieno di fiori, nonostante il pavimento di ciottoli sotto i suoi piedi.
Via Treviso, 1971: unità ed espansione
Ho assistito, insegnato e lavorato con due medium, una a Firenze e una a Milano. Entrambe hanno ispirato i membri della nostra chiesa, e nel 1971 abbiamo fondato un centro a Milano e uno a Roma (via Treviso). Il centro doveva essere la base per tutti i nostri membri futuri.
Io e altre sei persone, più la mia famiglia (ho due figli) abbiamo vissuto e studiato insieme. C’erano Mario e Luciana e le loro due figlie, più Elio, Giorgio e Marisa. Eravamo una famiglia in quel periodo. In Italia la fedeltà alla famiglia è estremamente onorata e i nuovi membri hanno trasferito questa caratteristica l’uno verso l’altro. Gli italiani, una volta che legano tra loro, amano vivere insieme senza riserve. In altre parole, nulla è nascosto o trattenuto né nei sentimenti, né nei pensieri, né negli obiettivi, né negli averi. I problemi o i conflitti emergono immediatamente, così come un’abbondante condivisione di esperienze quotidiane, di nuove relazioni e di intuizioni.
Tutti diedero i loro beni materiali al centro, e non c’era praticamente nessun senso di proprietà; eravamo un’unica famiglia. Testimoniavamo principalmente all’Università di Roma e per sostenerci vendevamo un opuscolo con i primi capitoli del Principio Divino.
Ogni sera insegnavo ai membri della famiglia e li guidavo, incoraggiandoli attraverso le varie fasi della loro crescita spirituale. Presto si aggiunsero altri membri: Guido Lombardi, sua sorella Laura e Maria. Nel frattempo, anche il nostro centro di Milano stava gradualmente aumentando di numero, dove Barbara Burrowes lavorava e insegnava. Con ogni persona sentivamo un profondo senso di speranza che avremmo visto nascere il nuovo mondo, e il nostro fervente obiettivo era quello di costruire qualcosa per Dio e per i nostri Veri Genitori, in modo da essere pronti a soddisfare i loro bisogni.
La Chiesa mondiale
Più tardi, nel 1971, il Padre ci ha fatto visita una seconda volta, e incontrò tutti i leader europei in Germania. Paul Werner e io fummo scelti per rappresentare l’Europa alla conferenza WACL (World Anti-Communist League) nelle Filippine. Prima di tornare dalla conferenza WACL, Paul ed io andammo a visitare il Padre in Corea, la nostra prima visita nella Madrepatria.
Stare con il Padre e la Madre in Corea, dove è iniziata la dispensazione, è stato enormemente gratificante. Abbiamo visitato Pusan e altri luoghi significativi e, al ritorno a Seoul, siamo stati accompagnati in campagna per incontrare il Padre e la Madre al lago. Siamo stati a cena con i Veri Genitori e la signora Won Pok Choi. Verso la fine del pasto, ho dato un’occhiata al piatto del Padre e ho pensato a quanto mi sarebbe piaciuto avere un acino del grappolo d’uva che era nel suo piatto. Improvvisamente il Padre prese tutto il suo grappolo d’uva e me lo diede. Ero sbalordito e profondamente commosso; lui è così sensibile, conosceva ogni mio pensiero.
Ritornammo dal lago in auto con il Padre e la Madre, e anche questa fu un’esperienza profondamente pacifica. Li osservavo mentre si tenevano per mano, e sentii il potere caldo e avvolgente dell’amore di Dio alla loro presenza.
La Provvidenza della IOWC
Tornai in Italia con nuovo vigore, ma poco dopo il Padre andò in America e iniziò l’IOWC internazionale. Noi italiani vi partecipammo subito e io arrivai negli Stati Uniti con 20 membri. Il Padre aveva bisogno di ancora più membri, così tornai in Italia e ripartii con altri 30 membri. Quella volta il Padre ci chiese di restare in America.
Dopo aver lavorato per un anno come comunicatore tra il Padre e i nostri team IOWC, il Padre mi affidò uno dei team che avrebbero preparato il Tour di discorsi che avrebbe fatto in 32 città. Con 23 giapponesi e altrettanti italiani, francesi e americani, fu una bella sfida per stabilire l’unità, trasmettere indicazioni e realizzare la strategia della campagna. Di solito parlavo in inglese e in italiano, mentre altri due interpreti traducevano in francese e giapponese! Questa è stata una grande testimonianza dei nostri Veri Genitori, perché solo il nostro motivo di realizzare la loro visione avrebbe potuto portarci tutti a lavorare insieme. L’unità della visione dei Veri Genitori e la volontà di Dio sono state confermate più e più volte, mentre i membri del nostro team internazionale condividevano le loro profonde esperienze spirituali al termine di ogni giornata di attività.
Raggiungere la vittoria contro tutte le probabilità
Anche se le difficoltà erano davvero grandi, sapevo che dovevamo avere successo. Dovevamo assolutamente riuscire a portare le persone al banchetto e al discorso, e trovare le strutture adeguate. Non c’era alcun margine di dubbio!
Il Tour di 32 città fu diviso in regioni che furono assegnate a ogni team. Il nostro team era responsabile di New Haven, Connecticut; Jackson, Mississippi; Fargo, North Dakota, e Birmingham, Alabama. Queste città erano molto distanti tra loro e noi eravamo nel bel mezzo della crisi del petrolio. A quel tempo, era permesso di acquistare solo 2 dollari di benzina alla volta![1] Durante le campagne, di solito vivevamo a circa 60 miglia dalla nostra città. La mattina presto i nostri veicoli si allineavano fuori delle stazioni di servizio prima dell’apertura.
Nonostante gli ostacoli, avevamo una forte determinazione e, nonostante tutte le difficoltà, ci si sentiva carichi di una motivazione che non era certo generata solo da noi stessi. Per molti di noi, quella fu la prima esperienza di cooperazione con il mondo spirituale. Solo questo poteva spiegare i miracoli che si verificavano per aiutarci a compiere la nostra missione. La nostra fede è stata costantemente messa alla prova, e poi profondamente premiata da eventi miracolosi che ci aiutavano a raggiungere i nostri obiettivi.
Dopo il tour delle 32 città, abbiamo partecipato alla campagna Celebration of Life e poi al tour delle 8 città, a cominciare dal Madison Square Garden. E questi eventi sono avvenuti nel giro di 6 mesi, il che è già di per sé un miracolo! Abbiamo anche accolto 140 membri nel nostro team, prima di essere inclusi in un team più grande sotto la guida del Rev. Vincenz.
Il ritorno in Italia e il Ginseng
Dopo i tour, nel 1975 andai in Corea con il Padre e trascorsi alcuni giorni in sua compagnia, visitando i centri e osservando le attività. Fui ispirato e colpito da tutti i progressi, compresa la nostra fabbrica di titanio, le industrie Tongil e la produzione di Ginseng.
Tornato in Italia, il Movimento italiano iniziò la raccolta di fondi per la costruzione di un centro studi in Toscana. Stavamo per costruirlo noi stessi; disegnammo i progetti e li portai in America per l’approvazione del Padre alla prossima conferenza. Lui guardò i progetti e disse che aveva un’idea migliore per i nostri soldi: comprare il Ginseng!
Mi chiesi come gli italiani avrebbero accolto il Ginseng dopo aver bevuto l’espresso per secoli, e anche come i nostri membri avrebbero risposto ai nuovi progetti, mentre aspettavano con ansia le notizie sul nuovo sito del workshop. Anche se questo fu un brusco cambiamento di programma, sentii uno zelo bruciante per il progetto perché il Padre lo aveva richiesto.
Quella fu una grande opportunità per tutti per riporre la propria fede nella visione del Padre e, alla fine, il Ginseng ci permise di guadagnare abbastanza per poterci permettere di costruire qualcosa di più di un centro studi, ma non abbiamo mai avuto il tempo di farlo..
Al termine della mia missione in Italia ho promesso a me stesso che mi sarei determinato a lavorare di più, a dormire di meno, a pagare più indennizzo per realizzare la mia responsabilità, ma anche fare del mio meglio per ispirare gli altri a fare lo stesso.
Canada: un nuovo inizio
Nel giugno del 1977 il Padre mi mandò in Canada, dove iniziò un nuovo corso di indennizzo. Fu una missione difficile, perché il movimento lì era proprio agli inizi. Anche se i membri erano pochi, alcuni portavano nel cuore conflitti irrisolti, e non potevamo diventare subito uniti e produttivi. Mi sentivo come se stessimo cominciando da capo, ma questa volta con vari handicap.
La ricerca di una nuova fondazione, tuttavia, mi insegnò qualcosa di più sul cuore paziente e perseverante del nostro Padre Celeste che, nonostante i periodi vittoriosi della storia della restaurazione, ha dovuto ricominciare da capo, quando le sconfitte o i fallimenti hanno vanificato una fondazione costruita con cura.
In sei anni abbiamo riconquistato quella fondazione, nuovi membri e un ranch con 300 tra alci e cervi rossi.
Molto altro da fare ancora!
Nel 1983 il Padre mi chiamò a lavorare a Bayou La Batre, Alabama, dove la provvidenza mondiale della restaurazione era sempre più pressante. Anche se il nostro lavoro era la costruzione di barche e la pesca, sentivamo anche l’urgente necessità di adempiere alla provvidenza della Home Church.
Mi dispiace profondamente che noi, come movimento mondiale, non siamo riusciti a pagare un indennizzo sufficiente, né a creare – seguendo la direzione del Padre – un movimento abbastanza forte che avrebbe potuto servire come condizione di indennizzo per la restaurazione del mondo, in modo che il Padre non avrebbe dovuto seguire questo corso. Anche se ci sono state tante vittorie e tanto indennizzo pagato, è così triste che il Padre stesso debba continuamente pagare un prezzo sempre più alto. La mia determinazione è di lavorare di più, di dormire di meno, di pagare più indennizzo per realizzare la mia responsabilità, ma anche di ispirare gli altri a fare lo stesso.
Martin Porter (27 marzo 1942 – 24 marzo 2013)
Benedetto in matrimonio a Essen nel 1969 – 43 coppie
National leader in Italia dall’agosto 1967 al giugno 1977
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