Youth sunday service – i messaggi dei ragazzi
Anche se ancora alle prime armi, i nostri ragazzi si fanno le ossa con alcuni discorsi in pubblico.
Di seguito i principali Youth Sunday Service (servizi domenicali dei giovani) dei mesi di settembre e ottobre.
Essere Veri Figli – Padova
Di Elena Chirulli
Una domenica speciale l’ultima di ottobre a Padova, all’insegna dell’unità e della vera famiglia. Lo Youth Sunday Service di questo mese ha dato spazio al sermone offerto da Davide Chirulli dal titolo: “Essere Veri Figli”collegato alla celebrazione “True Children’s Day”. A condurre la mattinata è stata Nausika Celnikasi che ha saputo guidare il programma in modo maturo e attento. Numerose le persone presenti, che hanno ascoltato il sermone e hanno partecipato gioiosamente ai canti e all’atmosfera giovanile. I ragazzi, tutti presenti e carichi di energia, hanno contribuito a rendere la mattinata davvero indimenticabile. Davide ha approfondito il tema mettendo in luce l’importanza della correlazione tra le parole e le azioni:
“Qual è la strada per diventare veri figli e figlie di Dio? Le parole e le azioni non sono fini a se stesse, devono servire ad uno scopo.
Il filo rosso che unisce la responsabilità e la consapevolezza è stato il cuore del sermone di Davide che ha valorizzato l’importanza dei figli e, soprattutto, dei genitori, nel cammino di crescita. Si è sottolineato il bagaglio storico, culturale ed esperienziale dei nostri genitori, anche loro un tempo ragazzi, anche loro con le loro battaglie e vittorie. I genitori che danno una buona educazione ai figli, che talvolta li rimproverano a fin di bene, che li amano, li aiutano li sorreggono sono coloro ch e aiutano i giovani a divenire in futuro i creatori di una vera famiglia. Davide ha poi fatto riferimento ad esempi concreti, ricordando a tutti l’importanza e gli insegnamenti del Principio, ma anche della famiglia stessa vista come scuola d’amore e di vita. A conclusione del servizio i ragazzi hanno mangiato in compagnia alla nostra sede, insieme ai familiari e a tutti i presenti.
Leggi che funzionano – Bergamo
di Liuba De Concilio
Alcuni credono che la religione sia solo una scusa che usano le persone per arricchirsi o controllare gli altri. Si tratta di una visione estremamente negativa, che non tiene conto di tutti gli aspetti della religione; ma che purtroppo circola molto. Altre persone dicono invece che la religione può essere utile: serve agli esseri umani per dar loro speranza, soprattutto per cancellare la paura della morte o delle sofferenze. Ma non sempre lo intendono in senso positivo. Per alcuni i religiosi sono paragonabili a degli zoppi: non essendo in grado di accettare la vita così com’è hanno bisogno di qualcosa che li sostenga, come la religione.
Liuba non è mai stata convinta da queste affermazioni, ma non sapeva perché e come ribattere; finché non ha sentito una storia durante un corso universitario. Si trattava del corso di antropologia culturale, una materia che si occupa dello studio delle culture di tutto il mondo. Nata nel 1800, si è sviluppata soprattutto all’inizio del Novecento, grazie a Bronislaw Malinowski, un antropologo britannico di origini polacche.
Malinowski aveva capito che per poter essere in grado di comprendere pienamente una cultura non era sufficiente studiare sui libri, ma era necessario andare sul posto e viverci per anni. Prima di Malinowski, gli antropologi studiavano le altre culture nel loro studio. Non facevano ricerche sul campo: leggevano, studiavano e traevano conclusioni dai testi che avevano a loro disposizione – spesso vecchi, non aggiornati, e scritti da persone inesperte. James Frazer era uno di questi antropologi. Frazer studiò le religioni e affermò che esiste un percorso di tre fasi per la conoscenza, che tutte le popolazioni vivono in questo ordine: si parte dalla magia, la quale viene abbandonata per la religione, che viene abbandonata a sua volta per la scienza. Il punto è che gli antropologi, quando hanno iniziato a fare il lavoro sul campo, hanno scoperto che in realtà non va così. Magia e religione non scompaiono con la scienza; e le popolazioni che ricorrono alla magia e alla religione non sono senza scienza. Questo perché si pensa alla religione e alla magia in maniera sbagliata.
La storia che interessa a noi è quella di Evans-Pritchard che nel 1926 va a studiare in Africa, in Sudan, gli Azande. Gli Azande sono una popolazione ossessionata dalla stregoneria. Secondo loro ogni cosa negativa che accade, accade perché qualcuno ti ha stregato. Come funziona la stregoneria secondo gli Azande? Essa viene attivata quando una persona è invidiosa, prova rancore o altre emozioni negative nei confronti di un’altra persona, a cui di conseguenza capitano cose brutte. Solitamente, quando si sospetta una stregoneria, si va da uno sciamano, che è in grado di scoprire chi sia lo stregone e può sciogliere la stregoneria. Molte volte lo stregone non sa di esserlo: spesso “strega” l’altra persona “inconsciamente”, senza rendersene conto. Un giorno nel territorio azande crolla un granaio sotto cui stava riposando un uomo. L’uomo non sopravvive. Allora, tutti gli Azande presenti vanno alla ricerca della persona che ha stregato l’uomo. Evans-Pritchard è scettico: il capannone non è crollato per via della stregoneria, ma a causa degli insetti che mangiando il legno ne hanno indebolito la struttura. È una spiegazione ragionevole, in effetti, molto più della stregoneria. Ma mentre studia più attentamente gli Azande, Evans-Pritchard comprende qualcosa: per gli Azande è ovvio che non è stata la stregoneria a far crollare il granaio. È ovvio che siano stati gli insetti la causa concreta. La domanda a cui la stregoneria risponde non è “Com’è crollato il granaio?”; ma “Perché?”. Perché è crollato proprio quel granaio, in quel momento, quando c’era esattamente quella persona sotto? Queste sono domande a cui la scienza non dà alcuna risposta. La stregoneria, in un certo senso invece può. O almeno ci prova. Ora, non voglio dire che dobbiamo iniziare a credere alla stregoneria o alla magia. Quello che intendo dire è che da sempre l’uomo ha cercato di conoscere il mondo: e le religioni ne sono uno strumento. Esse cercano di spiegare come funzionano certi meccanismi del mondo che la scienza non è in grado di spiegare: utilizza un tipo diverso di leggi e regole, che vanno oltre la scienza, e che in qualche modo la completano, chiarendo aspetti altrimenti inspiegabili. Non a caso noi abbiamo a disposizione un libro che si chiama “Principio Divino”. Perché si chiama “Principio”? Questo libro contiene delle leggi, leggi che spiegano il corso della storia e che se vengono applicate nella nostra vita funzionano. Ma per rendercene conto noi dobbiamo conoscerle e saperle mettere in pratica.
Alla ricerca del modello – Bergamo
di Valerio Vespa
Dio ha creato l’universo ad immagine dell’uomo. Per questo motivo fa parte della nostra natura la volontà di diventare un modello per gli altri e il desiderio di trovare qualcuno o qualcosa che ci ispiri. Come mai allora trovare il modello giusto è ed è sempre stato cosi difficile? La realtà è che vi sono tantissime proposte di modelli nel mondo che ci circonda (spesso anche non compatibili tra loro) e bisogna essere abbastanza ricettivi per capire quali tra i tanti siano i modelli effettivamente da seguire.
Questa è anche una delle ragioni per cui la storia provvidenziale è stata una storia colma di conflitti e guerre. Negli Ultimi Giorni la Legge Celeste scende sulla terra e prende forma nella democrazia. Essa si impone come modello che pone fine alla lunga storia di despoti e di violenza in cui i sovrani hanno cercato di controllare persone e territori. L’intera storia umana è stata piena di modelli sbagliati, ad esempio il nazismo ed il comunismo nell’ultimo secolo. La scelta del modello da seguire è resa ancor più complessa per via dei “modelli relativi”, ovvero quei modelli che ci vengono proposti dalla società e vengono accettati da molte persone che si lasciano persuadere. Si tratta di modelli scadenti, ma purtroppo in molti casi la vita spirituale delle persone è piatta e la loro ricettività ne paga le conseguenze. Le persone in grado di riconoscere veri modelli sono poche e sono persone eccezionali che si impegnano a vivere il Principio nella loro vita. Seguendo l’insegnamento dei Principi diventiamo noi stessi un modello da seguire, ma ovviamente non bisogna fare compromessi, non bisogna mischiare il modello dei Principi con altri modelli, altrimenti si diventa ancora una volta un modello relativo. Spesso le persone non si prendono abbastanza cura della loro spiritualità. Esiste un modello assoluto? La risposta è sì. Il modello assoluto sono i Veri Genitori ed in quanto tale non va compromesso con nient’altro. Per distinguere il modello assoluto in mezzo ai tanti modelli relativi dobbiamo impegnarci a fondo nella cura della nostra spiritualità attraverso la preghiera.
La conferma che stiamo seguendo la strada giusta viene dal risultato. Quando noi proviamo gioia e sentiamo di crescere spiritualmente allora abbiamo la conferma che la strada che stiamo seguendo è la strada giusta. Durante tutto il corso della storia di restaurazione Satana ha cercato di riprodurre un modello sulla base dei piani di Dio, ma rendendolo distorto e creando perciò un’imitazione scadente del piano di Dio. Questo accade a maggior ragione negli Ultimi Giorni, il periodo storico in cui il conflitto tra bene e male è più accentuato. Dobbiamo quindi stare attenti ai modelli che seguiamo, pregare per ottenere la giusta ispirazione e vedere i risultati che otteniamo dal modello che stiamo seguendo.